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Giorgia Galassi

La storia di Giorgia Galassi. Se hai qualcosa anche tu da raccontare scrivici un breve racconto biografico corredato di foto ed invialo via mail a urp@comune.poggiotorriana.rn.it. Se hai bisogno di maggiori informazioni chiama 0541/629701

“Without music, life would be a mistake!”…

Comincio così questo breve racconto della mia vita, citando Friedrich Nietzsche, perché è un concetto sul quale ho basato molte delle scelte che mi hanno portato dove sono ora.

Mi chiamo Giorgia Galassi, in arte La Galaxy, classe 84, nata a Cesena e residente fino ai 18 anni a Poggio Berni, anzi no, attualmente evoluto a Poggio Torriana, dove torno però sempre, perché i miei genitori vivono ancora qui.

Da che ne ho memoria ho sempre voluto fare la cantante, qualunque mia maestra d’asilo potrebbe confermare che non stavo mai zitta e coglievo ogni opportunità per salire su un banco o un palco per cantare e mettermi in mostra… di sicuro timidezza e sobrietà sono caratteristiche che non mi sono mai appartenute.

Credo di aver ricevuto il mio primo microfono giocattolo a 4 anni, che venne usato per “traumatizzare” il mio fratellino appena nato costretto ad ascoltare questa pazza bimbetta imitare le cantanti di Sanremo e del fantastico Zecchino d’oro.

Sono poi cominciati i primi concorsi canori, i primi gruppi rock delle scuole medie e superiori, i primi capelli colorati da “punkabbestia” e le prime serate da vocalist in discoteca.

Nel frattempo la scuola, sono sempre stata portata per lo studio e le due cose sono sempre andate di pari passo… Ma la passione principale è e sempre sarà cantare…Tanto che, durante la maturità al liceo scientifico Marie Curie, quasi scappai di casa per andare a fare un provino a Roma per “Amici di Maria De Filippi”… erano i primi anni dei reality in TV e sembrava veramente che potesse essere un mezzo per sfondare musicalmente parlando. Tra 24000 persone, non si sa come, perché conta il talento ma anche tanta fortuna e faccia tosta, vengo selezionata ed entro a far parte della scuola più famosa d’Italia. Ho 18 anni appena compiuti, mi ritrovo nell’arco di qualche mese ad essere “famosa”, a firmare autografi, a cantare in televisione, a conoscere celebrità da tutto il mondo… Di sicuro è un’esperienza che può far girare la testa, soprattutto se vieni dalla periferia e se sei pieno di sogni e devo essere onesta, devo ringraziare i miei genitori con tutta me stessa per avermi fatto restare coi piedi per terra, in fondo grazie a loro sono rimasta sempre la stessa “burdela” romagnola. Tutta la mia famiglia mi ha sempre supportato perché nonostante preferissero per me un percorso più accademico, devo dire che mi sono sempre stati vicino, anche se le mie scelte spesso mi hanno portato verso un mondo fuori dall’ordinario e per questo posso solo che essere grata.

Un anno in TV seguito da quasi 4 anni di tour come protagonista del musical “Footloose” campione di incassi per tre anni consecutivi. E qui si apre un altro capitolo: Il teatro. Una forma d’arte antica, ancora avvolta da una magia e purezza che per fortuna non è scomparsa nemmeno ai giorni nostri. Forse resta l’esperienza che più mi ha insegnato artisticamente parlando. Sono sempre stata strafortunata da quel punto di vista, non ho mai studiato canto o recitazione, ero dotata e l’ho sfruttato, ma chiariamoci, col senno di poi, se tornassi indietro mi butterei a capofitto nello studio della musica e del canto, perché non si vive di solo talento. Però mi piace dire che sono stata una “ladra d’arte”, perché ho imparato, osservato, imitato e “rubato” tutto ciò che ho potuto dalle centinaia di artisti, attori, musicisti, cantanti, direttori d’orchestra, che ho incontrato nella mia vita. Quindi ad oggi direi che sono una cantante che si è formata con la pratica.. ma se dovessi dare un consiglio a chi si approccia a questo mondo di sicuro direi “studia, studia, studia e impara dai grandi artisti che incontri”.

Le prime edizioni di Amici non davano modo di sfondare discograficamente, anzi eri sempre visto come “quello di”, targhettizzatocome “merce” acerba e non interessante… mood che si è completamente ribaltato negli anni vista la crisi delle case discografiche, che si sono poi convertite ai talent visto che sono CD facili da vendere visto il successo che ancora oggi hanno. Sta di fatto che dopo un anno di TV, 3 di tour teatrale in giro per tutta Italia, mi sono trovata di fronte ad un bivio. Avrei potuto continuare facilmente a lavorare facendo musical, ma è una vita un po’ precaria e in fin dei conti non è la stessa cosa che fare la cantante e non era quello che volevo fare, perciò a quasi 25 anni attuai un cambio di rotta totale… finita la maturità ero stata ammessa anche a medicina e chirurgia e mi sembrava di sprecare un’occasione gettando alle ortiche l’università, quindi faccio di nuovo le valigie, mi trasferisco a Bologna e ricomincio a studiare. Gli anni di medicina non sono stati facili, alcuni esami ti tolgono veramente i sentimenti,ma in un modo o nell’altro sono riuscita ad arrivare quasi in fondo… soprattutto grazie alla passione che mi nasce per la chirurgia generale, entrare in sala operatoria è sempre stato come salire su un palcoscenico per me e ad oggi mi mancano una manciata di esami e sta benedetta laurea la prendo. Ma la passione per il canto è sempre rimasta lì, non se ne è mai andata e forse non mi sono mai arresa veramente. Durante gli anni dell’università è sempre e comunque rimasta una costante, sia che si trattasse del localino di periferia, sia che fosse un evento più importante, insomma io cantare dovevo cantare. Tre anni fa comincio una nuova forma di show, il mio violoncellista mi convince ad affiancarlo nel “Busking” che molti non sanno cosa sia eche detta terra a terra è l’arte di strada… Insomma comincio insieme a lui a cantare per le strade di diverse città d’Italia e me ne innamoro, perché rappresenta la forma più pura di contatto col pubblico che io abbia mai sperimentato: la gente che si ferma e decide di dedicarti qualche minuto della sua giornata lo fa con rispetto e ti ascolta in maniera quasi religiosa. Ed è proprio il Busking a dare l’ennesima svolta alla mia vita: nell’era di internet, Youtube e Instagram una nuova occasione arriva nel modo più incredibile e inaspettato. Succede che un passante ci filma per le strade di Bologna, pubblica la nostra esibizione, un video dove suonavamo violoncello e voce “Back to black” di AmyWinehouse e questo diventa virale. Tra il milione di utenti che lo visualizza capita anche Eros Ramazzotti e da qui parte la seconda favola della mia vita, all’alba dei miei ormai 35 anni. Ricevo una telefonata direttamente da lui, che sta cercando le nuove coriste per il suo tour mondiale e mi chiede se per caso fossi interessata… In un nanosecondo questa fatidica telefonata da un calcio agli ultimi esami di medicina, mi sono fiondata nei suoi studi a Milano per l’audizione e per la seconda volta succede un mezzo miracolo: divento la nuova corista di Eros Ramazzotti.

90 date in giro per il mondo: Italia, tutta l’Europa tra cui Germania, Francia, Israele.. la Russia, il SudAmerica, gli Stati Uniti, il Canada… insomma in un anno e mezzo sto ancora girando come una trottola, ho cantato di fronte a un milione di persone, calcato le arene più grandi e importanti d’Europa facendo i cori e cantando col cantante italiano più famoso nel mondo, divento parte di una band formata da migliori musicisti italiani e internazionali e lavoro con i migliori tecnici di suono luce e video, insomma qui da “rubare” in termini di esperienza e arte ce n’è stato e ce n’è ancora parecchio.

Tra pochi giorni parte l’ultima parte di tour in America e questa favola si concluderà.. sperando con tutto il cuore che apra le porte ad altre opportunità.

Attualmente non so che ne sarà di me in futuro, so che di sicuro conseguirò la laurea e di sicuro continuerò a cantare. Non so se ci sia una morale da cogliere da questa mia pazza vita… Sono stata molto fortunata per le occasioni che mi sono capitate, ma che di tasca mia poi mi sono riuscita a tenere lavorando sodo e cantando forte. Posso solo dire che a volte i sogni si possono veramente avverare e che le occasione possono arrivare quando meno te l’aspetti nei modi più disparati, poi sta a te e al tuo impegno salire sul famoso treno che passa.

Circondatevi di arte, musica e poesia che danno colore alla vita e rendono liberi.

Concludo tornando al principio: “Senza la musica, la vita sarebbe uno sbaglio”.

Se ti riconosci nella descrizione della nuova rubrica e ti senti rappresentativo, scrivi un breve racconto biografico corredato da un paio di foto ed invialo via mail a urp@comune.poggiotorriana.rn.it
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pubblicato il 2020/01/20 10:25:04 GMT+2 ultima modifica 2020-01-22T11:55:33+02:00

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